03/10/08

MUSICA: OFF WITH THEIR HEADS/KAISER CHIEFS




Il nome Kaiser Chiefs viene dalla squadra di calcio in cui lo storico capitano sudafricano del Leeds United degli anni '90, Lucas Radebe, militava ad inizio carriera. Forse anche per questo, mi sono diventati subito molto simpatici. E quando li ho visti dal vivo al Circolo degli Artisti, ai tempi del primo album, Employment, ho pensato che questi ragazzi avessero qualcosa in più di tanti altri gruppi venuti alla ribalta negli ultimi tempi. Di recente, durante una conversazione in autostrada, dalle parti del lago d'Iseo, mi è capitato di definirli i nuovi Blur. Ed ora ne sono ancora più convinto: i Kaiser Chiefs sono oggi quello che la band di Damon Albarn rappresentava nello scorso decennio, ovvero una delle migliori espressioni del pop britannico. Ed infatti, ascoltando Off With Their Heads, i paragoni con titoli storici del periodo britpop, come Parklife e The Great Escape, vengono sin troppo facili. Il disco è un concentrato di potenziali hit, a partire dalla prima traccia, Spanish Metal, con le tastiere esotiche di Nick Peanut Baines a segnare il ritmo. Il singolo, Never Miss A Beat, è costruito su un riff di chitarra che riporta alla mente i R.E.M. più rock. You Want History, con le sue percussioni ed l'incedere quasi disco, mi fa pensare ai MGMT ed alla nuova ondata stile summer of love. Le melodie, come nella migliore tradizione d'oltremanica, sono ricercate: una su tutte, quella di Tomato In The Rain, il pezzo migliore dell'album, a partire dal titolo. Anche la voce di Ricky Wilson, lasciata (parzialmente) da parte la tendenza al coro da stadio (l'Elland Road di Leeds, naturalmente), appare più matura e coinvolgente. La squadra è cresciuta, la qualificazione alla Champions League sembra un traguardo sempre più vicino. Il disco, ufficialmente, esce tra 10 giorni, ed è già finito nella mia whislist.


NEVER MISS A BEAT

Nessun commento: