01. NO ONE CAN EVER KNOW/THE TWILIGHT SAD
02. THE HAUNTED MAN/BAT FOR LASHES
03. THE SHALLOWS/I LIKE TRAINS
04. THEATRE IS EVIL/AMANDA PALMER & THE GRAND THEFT ORCHESTRA
05. OSHIN/DIIV
06. AN AWESOME WAVE/ALT-J
07. WITH US UNTIL YOU'RE DEAND/ARCHIVE
08. BLOOM/BEACH HOUSE
09. THE COYOTE/MESITA
10. WIXIW/LIARS
01. WIPED OUT/ARCHIVE
02. DOUSED/DIIV
03. YOUR'RE EARLY/2.54
04. UNDER THE WESTWAY/BLUR
05. MY LOVE IS WINTER/THE SMASHING PUMPKINS
06. BRAINS/LOWER DENS
07. MYTH/BEACH HOUSE
08. TESSELLATE/ALT-J
09. DEFAULT/ATOMS FOR PEACE
10. NO.1 AGAINST THE RUSH/LIARS
11. REAL TALK/BLOC PARTY
12. HEAVY IS AS HEAVY DOES/MENOMENA
13. LAURA/BAT FOR LASHES
14. YET AGAIN/GRIZZLY BEAR
15. ALL THE ROWBOATS/REGINA SPEKTOR
16. REYKJAVIK/I LIKE TRAINS
17. CHAINED/THE XX
18. SUNDAY/DEAF CLUB
19. NOT SLEEPING/THE TWILIGHT SAD
20. GROWN MAN CRY/AMANDA PALMER & THE GRAND THEFT ORCHESTRA
21. EVERY SINGLE NIGHT/FIONA APPLE
22. EVERYTHING IS BURNING/MESITA
Bonus tracks
MYSTERY COLURS/ASTRONAUTS, ETC.
TO SLEEP: PERCHANCE TO DREAM/MICRO
L'ottavo album della musicista del Dorset è un disco che vive di contrasti: testi dolorosi incentrati principalmente sul tema della guerra dispiegati su melodie folk, aritmiche (The Glorious Land, la splendida All And Everyone), a volte quasi scanzonate (The Last Living Rose, The Words That Maketh Murder). Un atto d'accusa e d'amore allo stesso tempo verso la propria terra, e più in generale riguardo i tempi bui che viviamo, con tutta la classe e l'intenstità di Polly Jean Harvey.
I risultati del sondaggio:
1. LET ENGLAND SHAKE/PJ HARVEY (28%)
2. THE KING OF LIMBS/RADIOHEAD (23%)
VELOCIRAPTOR!/KASABIAN (23%)
4. FATHER, SON, HOLY GHOST/GIRLS (9%)
SMOTHER/WILD BEASTS (9%)
WOUNDED RHYMES/LYKKE LI (9%)
7. I AM VERY FAR/OKKERVIL RIVER (1%)
VIOLET CRIES/ESBEN AND THE WITCH (1%)
9. BUILD A ROCKET BOYS!/ELBOW (0%)
HARBORED MANTRAS/WATER BORDERS (0%)
SKYING/THE HORRORS (0%)
THE FUTURE IS MEDIEVAL/KAISER CHIEFS (0%)
LA CANZONE DELL'ANNO: CODEX/RADIOHEAD
Basterebbe quell'attacco con la voce leggermente roca di Thom Yorke per innamorarsi di questo pezzo al primo ascolto, senza contare il giro di pianoforte, semplice ed eterno, ed il testo, una piccola elegia, magnetico e rassicurante.
LA PLAYLIST DEL 20011
01. HOME IS A FIRE/DEATH CAB FOR CUTIE
02. CRYSTALLINE/BJORK
03. JUMP INTO THE FOG/THE WOMBATS
04. UBERLIN/R.E.M.
05. I KNOW PLACES/LYKKE LI
06. ALL IN WHITE/THE VACCINES
07. COMING UP FOR AIR/KAISER CHIEFS
08. MYMA/GIRL
09. SUZANNE AND I/ANNA CALVI
10. DAYS ARE FORGOTTEN/KASABIAN
11. STILYAGI/PURO INSTINCT FEAT. ARIEL PINK
12. FOREST/SHORE//DEAF CLUB
13. SUMMON THE SOUND/S.C.U.M.
14. DIVE IN/THE HORRORS
15. PEACE & QUIET/WHITE LIES
16. PLAYTHING/WILD BEASTS
17. CODEX/RADIOHEAD
18. WOLF/TROPHY WIFE
19. ALL AND EVERYONE/PJ HARVEY
20. WARPATH/ESBEN AND THE WITCH
21. TAMER ANIMALS/OTHER LIVES
22. WHITE TELEPHONE/CHARLOTTE GAINSBOURG
23. TAPE/YOUAREHERE
24. TONIGHT, TONIGHT, TONIGHT/LOW ROAR
25. HANGING FROM A HIT/OKKERVIL RIVER
Bonus Tracks
RAZZI ARPIA INFERNO E FIAMME/VERDENA
EXILE VILIFY/THE NATIONAL
IODINE AND IRON/THE VEILS
L'irresistibile danza scomposta di Thom Yorke nel video diretto da Garth Jennings è piaciuta così tanto che in rete sono addirittura spuntati dei tutorial per imparare i passi del balletto. Della serie come essere la più grande band del pianeta e riuscire comunque a prendersi poco sul serio.
LA COPERTINA DELL'ANNO: VELOCIRAPTOR!/KASABIAN (Aitor Throup)
Da un album che si chiama come un dinosauro ci si aspetta una copertina capeggiata da un enorme lucertolone preistorico, ed invece nel progetto grafico ideato dall'illustratore argentino (ma inglese d'adozione) Aitor Throup non c'è traccia di enormi animali estinti. Tuttavia il grido ancestrale che si percepisce dalle figure neanderthaliane ripetute agli angoli dell'immagine riesce perfettamente nell'intento di comunicare la forza primitiva del disco, nonchè la vena psichedelica della musica dei Kasbaian. Un capolavoro.
La minuta artista anglo-italiana fatica a trovare scarpe della sua misura (pare porti addirittura il numero 34) ma non certo consensi, tanto che la stampa specializzata britannica l'ha subito eletta a nuova PJ Harvey, e non è un caso che Nick Cave, che Polly Jean la conosce bene, l'abbia scelta per aprire i concerti dei Grinderman.
Già di per sé i Primal Scream che dopo vent'anni suonano dal vivo per intero Screamadelica, disco simbolo degli anni '90, sarebbe un evento. Se poi ci mettiamo che i fan sul finire dello show fanno invasione di campo (pacifica) costringendo alla resa gli uomini della security e regalando ai posteri una versione memorabile di Rocks, la data romana del tour della band scozzese diventa addirittura leggendaria.
LA COLONNA SONORA DELL'ANNO: SUBMARINE/ALEX TURNER
Uscita in punta di piedi, quasi come un prologo del quarto album degli Arctic Monkeys, Suck It And See (tanto che la ballata Piledriver Waltz ci è finita pari pari dentro), la colonna sonora della pellicola indipendente britannica Submarine rivela un Alex Turner più intimista e minimale, ma di certo non meno ispirato della versione leader della band.
Dopo quasi quattro anni di silenzio, i Verdena tornano con un disco ambizioso, complesso, forse fin troppo lungo, ma di sicuro coraggioso ed intraprendente, impreziosito dal singolo di anticipazione Razzi Arpia Inferno e Fiamme, uno dei pezzi in italiano (seppur non comprensibilissimo) più belli degli ultimi tempi.
DISCO: HIGH VIOLET/THE NATIONAL
CANZONE: LIGHTS/INTERPOL
VIDEO: WE USED TO WAIT/ARCADE FIRE (Chris Milk)
DEBUTTO: CHAPEL CLUB
CONCERTO: THE NATIONAL (Milano/Alcatraz) 16/11/10; INTERPOL (Milano/PalaSharp) 17/11/2010
COLONNA SONORA: THE SOCIAL NETWORK/TRENT REZNOR AND ATTICUS ROSS
DISCO ITALIANO: DEI CANI/NON VOGLIO CHE CLARA
I'll fill the gaps of erased tapes While you fastforward, I'll just play Those melodies we never shared And moments lost we've never had You go ahead in your circle I'm in reverse, we're stuck on pause All that is left is a white noise A sudden smile as fake as yours And you are not here But in my mind your voice is clear And you are not here I'll play this tape and disappear
Dottore ho urgente bisogno
Di parlare un po' con lei
Ho instaurato un rapporto morboso con la mia ragazza
Ho chiuso tutte le porte con il mondo
Ho dormito abbracciato ai suoi vestiti
Volevo quasi fermarla nell'ambra
Ma poi ho capito che il posto più sicuro era dentro di me
Ho mangiato la mia ragazza
Per la mia voglia di conoscere a fondo la verità
Ho mangiato la mia ragazza
Per contaminare la mia persona con le sue semplici qualità
Qualità
Volevo solo puntualizzare che non è bieca gelosia
Con quella ho sempre più o meno convissuto
Perchè la giudico una debolezza mia
Mi sono chiesto dove avesse l'anima
E non trovando una risposta
Ho pensato io la mangio e il mio metabolismo farà il resto
Ho mangiato la mia ragazza
Per la mia voglia di conoscere a fondo la verità
Ho mangiato la mia ragazza
Per contaminare la mia persona con le sue semplici qualità
Qualità
Volevo quasi fermarla nell'ambra
Ma poi ho capito che il posto più sicuro era dentro di me
Ho mangiato la mia ragazza
Per allargare la mia cultura inglobando la sua
Inglobando la sua
Non siete stato voi che parlate di libertà Come si parla di una notte brava dentro i lupanari Non siete stato voi che trascinate la nazione dentro il buio Ma vi divertite a fare i luminari Non siete stato voi che siete uomini di polso Forse perché circondati da una manica di idioti Non siete stato che sventolate il tricolore come in curva E tanto basta per sentirvi patrioti Non siete stato voi né il vostro parlamento di idolatri Pronti a tutto per ricevere un'udienza Non siete stato voi che comprate voti con la propaganda Ma non ne pagate mai la conseguenza Non siete stato voi che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi Sperando che vi rinfranchi Non siete stato voi che risolvete il dramma dei disoccupati Andando nei salotti a fare i saltimbanchi Non siete stato voi Non siete stato voi Non siete stato voi Non siete stato voi
Non siete stato voi, uomini boia con la divisa Che ammazzate di percosse i detenuti Non siete stato voi con gli anfibi sulle facce disarmate Prese a calci come sacchi di rifiuti Non siete stato voi che mandate i vostri figli al fronte Come una carogna da una iena che la spolpa Non siete stato voi che rimboccate le bandiere sulle bare Per addormentare ogni senso di colpa Non siete stato voi maledetti forcaioli impreparati Sempre in cerca di un nemico per la lotta Non siete stato voi che brucereste come streghe gli immigrati Salvo venerare quello nella grotta Non siete stato voi col busto del duce sugli scrittoi E la costituzione sotto i piedi Non siete stato voi che meritereste d'essere estripati Come la malerba dalle vostre sedi Non siete stato voi Non siete stato voi Non siete stato voi Non siete stato voi
Non siete stato voi che brindate con il sangue di chi tenta Di far luce sulle vostre vite oscure Non siete stato voi che vorreste dare voce a quotidiani di partito Muti come sepolture Non siete stato voi che fate leggi su misura Come un paio di mutande a seconda dei genitali Non siete stato voi che trattate chi vi critica come un randagio A cui tagliare le corde vocali Non siete stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani Con soldi immeritati Siete voi, confratelli di una loggia che poggia Sul valore dei privilegiati come voi Che i mafiosi li chiamate eroi E che il corrotto lo chiamate pio E ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato Fissa il magistrato e poi giura su dio Non sono stato io Non sono stato io Non sono stato io Non sono stato io
Io credo nei miracoli che la gente puo’ fare Milioni di chilometri per potersi incontrare Per guardarsi negli occhi Per spiegare un errore Per un gesto che forse sarà l’unico che potremo ricordare
Io credo nei miracoli che la mente può fare Milioni di chilometri senza doversi spostare Per creare una storia che prima non c’era Ed una nuova invenzione, quella che salverà l’umanità intera
Forse non sai che la primavera Arriverà a prenderti domani sera Metti un vestito per l’occasione Preparati, c’è la rivoluzione Rivoluzione
Tu credi nei miracoli che la musica sola puo’ fare E canti le canzoni che ti han fatto sognare E ti danno la forza di combattere ancora Per ogni nuova battaglia C’è una nota che ti canta in gola
Forse non sai che la primavera Arriverà a prenderti domani sera Metti un vestito per l’occasione Preparati, c’è la rivoluzione Rivoluzione
Eden, la danza di un mondo perfetto Eden si, il tuo sguardo dice ti aspetto
Oggi che ogni gesto ritrova il suo senso Poi Eden, un passo sui bordi del tempo Eden, il riscatto, il sogno protetto Eden, nella luce di un giorno perfetto
E se alla fine riusciremo a credere Nelle nostre promesse Avremo pace, le risposte incognite Da sempre le stesse Per diventare adulti come nuovi dei Di un veccio universo Per imapare ad affrontare il tempo noi In un mondo diverso E dare un domicilio alle distanze e poi In un giorno perfetto
Eden sala danze domenica aperto Eden, il tuo passo che non è più incerto
Eden, un rifugio alla fine di tutto Eden, la certezza che piega il sospetto
Quando alla fine riusciremo a credere Nelle nostre promesse Avremo pace, le risposte incognite Per sempre le stesse E dare un domicilio alle distanze e a noi E un giorno perfetto Avremo spiagge disegnate e morbide Da un soffio del tempo Tramonti ed albe da aspettare in soffici Mattine d’argento Tra le foreste giocheremo a perderci Senza più orientamento Tra le tempeste insieme poi proteggerci Cullati dal vento Quando alla fine riusciremo a credere Nelle nostre promesse Quando alla fine riusciremo a credere Nelle nostre promesse Quando alla fine riusciremo a credere Nelle nostre promesse Quando alla fine riusciremo a credere Nelle nostre promesse
So che un braccio dopo l’altro Porterò a destinazione Questo corpo calpestato Dalle tue rigide mancanze Ho attraversato giorni da diluvio universale Ora so scivolare sull’acqua È una questione orizzontale Scivolerò sui tuoi rimpianti Mai pianti con me Scivolerò, ma il tuo amore dov’ era?
Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro non ceda Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro mi segua Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro non ceda Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro mi segua
La ruota davanti m’implora Di non insistere con la pressione Il cuore sul manubrio Sembra pronto a decollare Hai trasformato pianure In salite devastanti Ora tornerò a sognare Coi miei occhi scintillanti Aumento la distanza Il vantaggio su di te E non aspetto che qualcun altro provveda
Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro non ceda Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro mi segua Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro non ceda Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro mi segua
I piedi toccano terra Comincerà la resurrezione È l’ultima parte di fuga Vedo la polvere che si solleva Fuori da un passato confuso Con dentro l’alibi di una visione Continuerò la corsa Ma non sono più preda
Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro non ceda Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro mi segua Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro non ceda Tengo al minimo il battito Controllo che il respiro mi segua
Non vivo in me Non sò chi sei Prendi per te Io non ho più ciglie rock Così mai più Rimani giù Forse a Gesù non crederei Se fosse qua L'inferno in me È in fiamme ormai Razzi, arpia a danni miei Più che mai a danni miei Pause nel tempo riavrai Mentre la mente è in orbita
Ognuno parli per sé Di quello che rimane dell'amore Se te ne vuoi andare Se tutto quel che ho fatto Per farti restare E per tenerti qui Non è abbastanza Tu ami l'onda e devi stare Sempre in fronte al mare E farti investire
Ma se mi chiederanno Se ti verrò a cercare Io, con parole nuove Gli saprò spiegare Che ognuno corre per sé E che la fatica per riaverti qui Non conta niente Io amo la terra E ho da correre Fino a stancarmi Per dormire bene
Voglio cercare la mia alternativa E la mia alternativa È la scossa più forte che ho È la scossa più forte che ho È la scossa più forte che ho È la scossa più forte che ho È la scossa più forte che ho È la scossa più forte che ho
Blu, l’impero è blu È questo che mi manca e mi provoca Più, direi di più Della tua pelle in fumo che mi soffoca Precipita la verità È solo un po’ più debole
Giù, mi pare giù È come scura e gonfia la mia satira l’impero è blu Questa è la cura in rima Ci soddisferà Precipita la verità È solo un po’ più debole
Precipita la verità È solo un po’ più debole
Boom, mi sparo boom Se la mia pelle è in fumo la tua soffoca La tua soffoca La tua soffoca La tua soffoca La tua soffoca La tua soffoca
Sto vivendo una crisi E una crisi c'è sempre ogni volta che qualcosa non va Sto vivendo una crisi E una crisi è nell'aria ogni volta che mi sento solo So che rimarrò distratto per un po' Quindi rimarrò altrettanto distante
Quando inizia una crisi è un po' tutto concesso Quasi come a carnevale Quando in corso una crisi dimentico tutto E posso farmi perdonare So che rimarrò un po' assente da scuola E forse non andrei nemmeno al lavoro
Quando arriva una crisi riaffiorano alcuni ricordi che credevo persi Cosa penso di me, cosa voglio da te Dove sono, cosa sono e perchè Ho il sospetto che non sia un buon esempio Camminare a un metro e mezzo da terra
Molto spesso una crisi è tutt'altro che folle È un eccesso di lucidità Sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi Resta qualche traccia Infatti ultimamente rido per niente E non mi nascondo pi facilmente E malgrado sembri male Cambia solo il modo di giudicare