20/11/08

ASCOLTI: VARIATIONS OF STATIC/ÓLAFUR ARNALDS, DAY & AGE/THE KILLERS




FOK/ÓLAFUR ARNALDS

L'ho visto dal vivo appena qualche giorno fa, al Circolo degli Artisti, ed ora ascolto il nuovo disco di Ólafur Arnalds, Variations Of Static. Non si tratta di un vero album, ma di un EP di sole cinque tracce, più che sufficienti però per lasciare il segno. Abbandonati i criptici codici numerici utilizzati come titoli nel lavoro d'esordio, Eulogy For Evolution, il musicista islandese rispolvera la lingua madre, in ogni caso comunque affascinante e misteriosa, almeno al di fuori dell'isola dei ghiacci. I suoni sono dilatati ed a tratti ricordano le atmosfere dei connazionali Sigur Ròs, solo che invece di sublimarsi nelle liriche in falsetto, le singole note restano sospese in aria, come foglie in balia del vento del nord...
I Killers, invece, mi ricordano i Duran Duran. In verità, anche in tempi non sospetti, avevo definito Somebody Told Me una sorta di Rio del 2000, in quanto singolo perfetto, da ogni punto di vista, e destinato a durare nel tempo. E se nel frattempo il video di Rio è stata votato come il migliore di tutti i tempi attraverso un sondaggio promosso da MTV, i Killers si ripresentano con un album, il terzo della loro carriera, che pur non avendo assolutamente un suono marcatamente eighties, strizza l'occhio ai Duran Duran, specie a quelli più recenti, più "americani", e non è un caso che proprio la scorsa primavera, durante il tour americano di Simon Le Bon e compagni, Brandon Flowers sia salito sul palco per eseguire Planet Earth assieme a loro... Da segnalare, oltre al singolo Human, anche This Is Your Life, con quel basso disco che fa tanto new romantics, e soprattutto Goodnight, Travel Well; incisivo, intenso, il pezzo migliore del disco.

VARIATIONS OF STATIC/ÓLAFUR ARNALDS
DAY & AGE/THE KILLERS

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