19/11/10
CONCERTI: THE NATIONAL/INTERPOL
Una due giorni milanese straordinaria, probabilmente irripetibile: due concerti eccezionali in appena 24 ore.
1° GIORNO/THE NATIONAL
Quando arriviamo all'Alcatraz la fila per entrare arriva quasi all'angolo dell'isolato, ma è veloce ed ordinata. C'è il tutto esaurito, e questo fa capire come i National, giunti ormai al quinto album, siano passati definitivamente da formazione di nicchia allo status di band mainstream. Il gruppo di supporto, i Phosporescent, stanno già suonando. All'incirca verso le 22:00, Scott Devendorf e compagni salgono sul palco: si inizia sottovoce, con Runaway, poi la splendida Anyone's Ghost. L'ultimo, strepitoso disco, High Violet, viene suonato quasi per intero, ma non mancano riferimenti alla produzione precedente, come Mistaken For Strangers, Apartment Story, Fake Empire. La voce di Matt Berninger è incredibile, profonda, avvolgente; la batteria di Bryan Devendorf sempre prepotentemente in primo piano. Ad essere pignoli, è un peccato che un eccesso di divertissement interrompa l'esecuzione di Conversation 16, uno dei pezzi migliori del repertorio. E proprio quando il concerto si avvia alla conclusione, il colpo di scena che non ti aspetti: Matt Berninger, fin lì estremamente composto, scende in platea percorrendo tutta la sala dell'Alcatraz, letteralemente tutta, ripetendo la linea finale di Terrible Love, "It takes an ocean not to break" come in un mantra, tra il pubblico esterrefatto, compreso il sottoscritto che ad un certo punto se lo ritrova esattamente di fronte. Come dire che aver ascoltato i National è un po' come averli conosciuti, sul serio, personalmente: si fanno ottimi incontri, a Milano.
THE NATIONAL/ALCATRAZ/MILANO, 16 NOVEMBRE 2010
01. RUNAWAY
02. ANYONE'S GHOST
03. MISTAKEN FOR STRANGERS
04. BLOODBUZZ OHIO
05. SLOW SHOW
06. SQUALOR VICTORIA
07. AFRAID OF EVERYONE
08. AVAILABLE/CARDINAL SONG
09. CONVERSATION 16
10. SORROW
11. APARTMENT STORY
12. ABEL
13. DAUGHTERS OF THE SOHO RIOTS
14. ENGLAND
15. FAKE EMPIRE
16. ABOUT TODAY
17. LUCKY YOU
18. MR. NOVEMBER
19. TERRIBLE LOVE
2° GIORNO/INTERPOL
All'ingresso del PalaSharp l'atmosfera che si respira è coinvolgente, quasi rituale, un po' come accade ai concerti dei Cure, dei quali gli Interpol per certi versi sono una sorta di eredi. Il gruppo di supporto, i Surfer Blood, ha in comune con i Phosporescent, gli special guest dei National, le camicie a quadri e la sensazione di non incidere molto, nel bene o nel male. Alle 21:30 in punto si spengolo le luci e, quasi in sordina, la band di New York attacca con Success, traccia che apre anche l'ultimo disco, in modo atipico (non è certo un brano con un intro particolare) ma efficace. Giusto il tempo di acclimatarsi, quindi, che si decolla con Say Hello To The Angels. La scaletta alterna in modo eterogeneo la discografia del gruppo, passando con disinvoltura da un album all'altro: Narc, Summer Well, Rest My Chemistry, Slow Hands, NYC, una splendida esecuzione di Take You On A Cruise, fino a Memory Serves, uno dei pezzi più belli dell'ultimo lavoro, del quale viene proposta per intero la prima parte (sicuramente la migliore). La classe di Paul Banks è immutata, la chitarra di Daniel Kessler sempre graffiante, mentre David Pajo al basso fa il suo onestamente. Particolarmente intenso il bis: dopo una suggestiva versione di The Lighthouse, si chiude in crescendo con le taglienti Evil e The Heinrich Manuveur. Precisi ma emozionanti, elegantemente distanti ma incredibilmente coinvolgenti allo stesso tempo, gli Interpol dal vivo sono una macchina perfetta, un'esperienza assolutamente imperdibile.
INTERPOL/PALASHARP/MILANO, 17 NOVEMBRE 2010
01. SUCCESS
02. SAY HELLO TO THE ANGELS
03. NARC
04. LENGHT OF LOVE
05. SUMMER WELL
06. REST MY CHEMISTRY
07. SLOW HANDS
08. C'MERE
09. NYC
10. BARRICADE
11. TAKE YOU ON A CRUISE
12. LIGHTS
13. PDA
14. MEMORY SERVES
15. NOT EVEN JAIL
16. THE LIGHTHOUSE
17. EVIL
18. THE HEINRICH MANUVEUR
Rykjvk for president! B.
RispondiEliminaCom'è che dice? Yes fuckin' right!
RispondiElimina