08/06/09
ASCOLTI: DARK NIGHT OF THE SOUL/DANGER MOUSE AND SPARKLEHORSE
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Che la EMI, tra le major, sia quella che di internet, del file sharing e delle potenzialità della rete ci ha capito meno (praticamente nulla) di tutte, questo già si sapeva: non a caso i Radiohead, proprio dopo aver lasciato senza rimpianti la casa discografica britannica, pubblicarono in rete (gratis, o quasi) In Rainbows, dimostrando all'industria musicale che nell'era del web si può fare benissimo anche da soli. Questa volta, invece, a farsi beffe delle Electric and Musical Industries, sono gli Sparklehorse: dalla collaborazione tra Mark Linkous e Brian Joseph Burton, al secolo Danger Mouse (ideatore del progetto Gnarls Barkley e produttore, tra gli altri, di Beck), nasce infatti Dark Night Of The Soul, concept album ricco di collaborazioni eccellenti, arricchitto dall'artwork del regista David Lynch. Ma alla EMI, questo incontro di grandi personalità artistiche deve aver messo paura, al punto che, esattamente come aveva fatto qualche anno fa con un'altra iniziativa di Danger Mouse, il bootleg The Grey Album (irriverente mash-up tra il White Album dei Beatles ed il Black Album di Jay-Z), decide di andare per vie legali, impedendo l'uscita del disco. Un vero peccato, devono aver pensato Linkous e Burton, che hanno deciso, con una trovata decisamente geniale, di mettere comunque in vendita la parte visuale di Dark Night Of The Soul, ovvero il libro di foto scattate da Lynch, insieme ad un cd vuoto, da masterizzare sul pc di casa: tanto in rete, si sa, le canzoni si trovano facilmente... Il libro è caro, 50 dollari (ma c'è chi dice che ne valga la pena), ma per 10 verdoni si può avere il poster, sempre corredato da un CD vergine. Ecco quindi che il gioco è fatto: chi lo vorrà potrà comunque ascoltare questo lavoro, con buona pace invece di chi, nel grigio isolamento dei piani alti della City, mantenendo un atteggiamento bieco ed indisponente nei confronti delle nuove possibilità di distribuzione della musica, finirà per rimanerne (giustamente) travolto. Fin qui la storia, una sorta di Davide contro Golia dei giorni nostri, della forma di questo progetto. Ora, perchè no, due parole sul contenuto: probabilmente il miglior disco uscito quest'quest'anno, almeno fino ad adesso. Il folk-rock degli Sparklehorse, impregnato del talento dei Flaming Lips (la splendida ballata Revenge), di Julian Casablancas (Little Girl), di Iggy Pop (Pain), di Nina Persson (Daddy's Gone), di Suzanne Vega (The Man Who Played God), e scandito dai ritmi di Danger Mouse, diventa epico ed evocativo, alternando momenti di cupa durezza ad altri di toccante intimismo, pur mantenendo costantemente un'atmosfera oscura ed intrigante, tanto che sembra di vederle, le immagini di David Lynch, scorrere sullo schermo della mente. Un po' come era accaduto, più di dieci anni fa, con Psyence Fiction degli UNKLE: nonostante dietro ad ogni pezzo ci siano voci e storie diverse, il risultato finale è un'unica, omogenea, compatta sensazione di insieme.
DARK NIGHT OF THE SOUL/DANGER MOUSE AND SPARKLEHORSE ★★★★
QUALCOSA DEL GENERE: PSYENCE FICTION/UNKLE (1998)
BRANO MIGLIORE: REVENGE (FEAT. THE FLAMING LIPS)
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