24/10/08

MUSICA: 4:13 DREAM/THE CURE




Ho avuto la fortuna di ascoltarlo per la prima volta dal vivo, poco più di 10 giorni fa. Ora ho il cd tra le mani. Non nascondo un pizzico di emozione. Bello l'artwork.
Ecco 4:13 Dream, canzone per canzone:

01/UNDERNEATH THE STARS

Il lungo intro strumentale (che la dice lunga su quanto la nuova scena del rock strumentale, dai Mogwai fino a God Is An Astronaut, debba ai Cure) sale morbido sino al crescendo che conduce alla voce di Robert Smith, annegata negli effetti di eco lontane. Inconfondibile.

02/THE ONLY ONE

Il primo singolo tratto dall'album, uscito lo scorso maggio. Ricorda High, da Wish. Solare, divertente, melodica. L'anima pop dei Cure.

03/THE REASONS WHY

Il suono è quello di The Cure del 2004. Rock, senza tante concessioni, quasi scarno. Il testo è oscuro, molto più di quanto l'andamento del brano potrebbe far pensare.

04/FREAKSHOW

Ascoltata fuori dal contesto, come singolo, sembrava quasi uno scherzo. Inserita nell'album acquista valore: è ironica e scanzonata, sì, ma è un gioellino di follia psichedelica, quasi teatrale. Dal vivo, infatti Robert la recita, più che cantarla...

05/SIRENSONG

Uno dei pezzi migliori del disco, sin dal primo ascolto. L'incedere della base ritmica ricorda Jupiter Crash da Wild Mood Swing, quasi un valzer. Il testo e la melodia sono intensi, romantici, persi.

06/THE REAL SNOW WHITE

Ancora un pezzo rock, molto suonato, solido, essenziale. Uno dei manifesti del sound dell'attuale band a quattro elementi.

07/THE HUNGRY GHOST

Introdotta da un buon riff, è uno dei brani più radiofonici dell'album. Il cantato è melodico, con la voce di Robert Smith che si spinge in alto, forse fin troppo.

08/SWITCH

Chitarra distorta, batteria ossessiva, basso sostenuto. All'inizo ricorda qualcosa dei New Order di Get Ready, poi si contorce sul suo ritmo. Niente male.

09/THE PERFECT BOY

Melodica, immediata, assolutamente pop. L'ultimo singolo della serie, prima dell'uscita dell'album. Non è memorabile, certo, ma le radio ci vanno a nozze, ed infatti si sente spesso.

10/THIS. HERE AND NOW. WITH YOU

Fa pensare ad alcune cose da Kiss Me Kiss Me Kiss Me, con le parole del testo incastrate come tessere di un mosaico, ed il lungo ritornello in crescendo. C'è da giurare che Robert si sia divertito un sacco a scriverla e cantarla.

11/SLEEP WHEN I'M DEAD

Il migliore dei 4 singoli a cadenza mensile usciti per presentare l'album, secondo me. Pare risalga addirittura al periodo di The Head On The Door del 1985. Il ritornello è etereo, quasi distaccato dal resto della canzone, che si appoggia su un riff secco, che sa di classic rock.

12/THE SCREAM

L'ho pensato dal vivo, lo confermo su disco. Il pezzo migliore dell'album. Anzi, una delle cose più belle della produzione recente dei Cure. Parte piano piano, con un ritmo che trasuda alienazione e ricorda i suoni di Seventeen Seconds, e cresce, fino a scoppiare letteralmente in un urlo liberatorio, drammatico, violento. Mi ha fatto pensare a Forever, b-side disperso nella discografia del gruppo, ai tempi di Pornography o giù di lì. C'è quella stessa intensità, quella voglia di combattere questo malessere, trovare una cura... Fantastica.




13/IT'S OVER
Il finale che non ti aspetti: un pezzo da apertura, rumoroso, fragoroso, veloce, a tratti rabbioso. Il suono distorto riporta a Wish, mentre il cantato concitato si spinge ancora più lontano, fino a Shiver And Shake da Kiss Me, o Give Me It da The Top. Nonostante il titolo ed il testo, più che la fine, sembra un nuovo inizio, un'anticipazione, un passaggio. Un assaggio, di quello che sarà il futuro?

Questo è 4:13 Dream. Dopo giusto un paio d'ascolti, a caldo.

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